Archeologia Aerea 8’14
[ Numero monografico: ]
Il limes orientale tra Siria e Iraq
Dalle fotografie aeree di Padre Antoine Poidebard e Sir Aurel Stein alle immagini satellitari ‘storiche’ e recenti
Studi di Aerotopografia Archeologica
Rivista [num.VIII.2014]
EUR 35,00




Il limes orientale tra Siria e Iraq

[ Numero monografico: ]
con testi di
Ilaria Miccoli e Veronica Randino

Dalle fotografie aeree di Padre Antoine Poidebard e Sir Aurel Stein
alle immagini satellitari ‘storiche’ e recenti


Studi di Aerotopografia Archeologica
Rivista [num.VIII.2014]




Archeologia aerea. Studi di Aerotopografia archeologica, VIII
Le prime applicazioni pioneristiche in campo archeologico della fotografia aerea, tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento – come ad esempio le immagini fatte eseguire da Giacomo Boni per riprendere gli scavi del Foro Romano ed altre operazioni analoghe, di poco successive – hanno dimostrato le enormi potenzialità ai fini della ricerca di questo strumento, non solo per la semplice documentazione da un punto di vista “privilegiato” di aree, monumenti ed edifici di interesse storico ma, soprattutto, come mezzo estremamente efficace di scoperta di quegli elementi archeologici non altrimenti visibili da terra.
A partire dagli anni Venti del secolo scorso, l’utilizzo di foto aeree per scopi archeologici ebbe un importante sviluppo anche teorico. Un deciso contributo in questo senso è dato dalle ricerche condotte in Siria, tra il 1925 ed il 1932, da Padre Antoine Poidebard, singolare figura di soldato e religioso soprannominato “prete volante”, cui si debbono i fondamenti per la fotointerpretazione archeologica vera e propria e notevoli intuizioni circa il collegamento tra il modo in cui effettuare la ripresa fotografica e la comparsa in campo di taluni fattori di tipo archeologico. È in questo periodo, e grazie anche a questi studi, che si è venuta a formare quella consapevolezza nell’utilizzo del materiale aerofotografico e si è delineato il metodo che ha visto (e vede ancor oggi) definire la fotografia aerea come strumento fondamentale di ricerca sul territorio, entrando prepotentemente e definitivamente nel novero delle fonti che più risultati positivi hanno dato negli studi di Topografia antica.
I contributi raccolti in questo volume dedicato alla porzione del limes orientale compresa tra Siria e Iraq rappresentano innanzitutto un omaggio a due grandi esploratori della prima metà del secolo scorso, Padre Antoine Poidebard e Sir Marc Aurel Stein.





Indice

5 Prefazione
Il limes orientale tra Siria e Iraq
Dalle fotografie aeree storiche
alle immagini ‘cosmiche’

Giuseppe Ceraudo

9 Introduzione
Il limes orientale
tra storia dell’archeologia aerea
e recenti ricerche

Giuseppe Scardozzi


14 Le ricognizioni aeree di Poidebard
tra Palmira, la valle del Khabur
ed i monti del Sinjar

Veronica Randino

27 Centri antichi e viabilità
tra Palmira e l’alto Eufrate

Dalle foto aeree di Poidebard
alle immagini satellitari
ad alta risoluzione
Ilaria Miccoli

43 La ricostruzione della viabilità
antica tra Siria orientale
ed Iraq nord-occidentale

Le ricerche di Poidebard e Stein
ed il contributo delle immagini
satellitari ‘storiche’ e recenti
Giuseppe Scardozzi

75 Il contributo dell’aerotopografia archeologica
e del telerilevamento da satellite
per la conoscenza dell’urbanistica di Hatra

Giuseppe Scardozzi


84 Abbreviazioni bibliografiche
87 Indice topografico
88 Elenco e fonti delle illustrazioni





“Archeologia Aerea. Studi di Aerotopografia Archeologica” è una Rivista Internazionale fondata nel 2004 da Giuseppe Ceraudo e Fabio Piccarreta.
Dotata di referees anonimi (peer-reviewed ), raccoglie studi e ricerche di archeologia basati sull’ampio utilizzo di fotografie aeree, immagini satellitari e dati telerilevati in genere.
L’opera – unica nel suo genere in Italia – segue la disciplina sin dai suoi esordi e, passando attraverso contributi di meto­dologia e applicazioni di fotointerpretazione archeologica e fotogrammetria finalizzata, giunge sino alle modernissime applicazioni specialistiche legate alle nuove tecnologie di remote sensing e fotointerpretazione satellitare.
Ampio spazio è assegnato nella Rivista agli studi sui pionieri o sull’attività pionieristica legata alle riprese aeree, allo studio del materiale aerofotografico storico, ai lavori di foto­interpretazione archeologica classica di respiro internazionale, ai progetti di archeologia aerea avviati di recente in Italia e nel Mondo, nonché alle attività e allo stato dell’arte della materia e alle prospettive future di ricerca legate alle immagini telerilevate da piattaforma aerea e satellitare.
La Rivista si propone di presentare l’Aerotopografia Archeologica – disciplina che utilizza a fondo lo strumento aereo e tutte le immagini aerorilevate con le sue varie applicazioni ed elaborazioni – come una parte fondamentale di una materia, la Topografia Antica, che affonda le sue radici storiche molto indietro nel tempo.



Archeologia aerea. Studi di Aerotopografia archeologica
Nel panorama scientifico italiano, diversamente da quanto avviene in alcuni dei principali Paesi europei, mancava una rivista che raccogliesse studi e ricerche di aerotopografia archeologica.
In Italia, dopo le prime applicazioni pionieristiche per la documentazione degli scavi del Foro Romano ad opera di Giacomo Boni ed altre consimili immediatamente successive (Ostia, Pompei, Porto), questo genere di studi non ebbe l’evoluzione e la diffusione che sarebbe stato legittimo attendersi. Infatti, per vedere utilizzazioni di questo strumento efficaci e rigorose, se si fa eccezione di alcuni tentativi e studi di Giuseppe Lugli, sarà necessario attendere il secondo dopoguerra con le ricerche fondamentali di Ferdinando Castagnoli sulla centuriazione e sull’urbanistica di tipo ippodameo.
Da questo punto in avanti il metodo, anche nel nostro Paese, raggiunta ormai la piena maturità, si diffuse grazie all’opera di grandi studiosi come John Bradford, Giulio Schmiedt, Dinu Adamesteanu, Nereo Alfieri, solo per citare i più famosi.
Attualmente, in Italia, grazie all’attività ed agli insegnamenti di Fabio Piccarreta, questi studi sono ben rappresentati, dai centri di Fotogrammetria finalizzata e di fotointerpretazione archeologica presenti presso la Seconda Università di Napoli e l’Università del Salento a Lecce.
Numerosi settori coltivano oggi studi di Aerotopografia archeologica; presenti su tutto il territorio nazionale, assicurano un vivace scambio di idee e di dati, confermando l’estrema vitalità di questo genere di studi. Ci si basa sulla possibilità di identificare, mediante opportune tecniche di fotointerpretazione, monumenti archeo-logici sepolti o perfettamente mimetizzati, attraverso le loro tracce ed evidenze presenti su immagini aeree ricavate attraverso il rilevamento a distanza (remote sensing). Un ulteriore sviluppo di queste tecniche è rappresentato dalla possibilità di creare cartografie tematiche su misura, per la collocazione e l’analisi delle evidenze archeologiche rilevate (fotogrammetria finalizzata).
All’interno di questa rivista, unica nel suo genere, che va a colmare una lacuna in questo settore specifico della ricerca archeologica italiana, saranno trattati diversi argomenti: a partire dalla storia degli studi grazie all’opera dei pionieri, passando attraverso contributi di metodologia ed applicazioni di fotointerpretazione archeologica e lavori di fotogrammetria finalizzata, sino alle modernissime applicazioni specialistiche legate alle nuove tecnologie di remote sensing. Nell’ambito di questa iniziativa, inoltre, sono previsti supplementi monografici su temi e argomenti specifici.


Dettagli
Formato: cm 24x30
Pagine: 88
Illustrazioni: 32 a colori, 90 in bianco e nero
ISBN: 978-88-8431-601-1 · ISSN 2035-7540
Anno di pubblicazione: 2014

Argomenti:  Archeologia  Topografia storica  
Collana:  Archeologia Aerea