MERCOLEDÌ 8 MAGGIO 2024
   
Siponto. Archeologia di una città abbandonata nel Medioevo
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contributi di

Gianluca Andreassi
Sabino Edoardo Andriani
Patrizia Albrizio
Gabriella Bozzi
Austacio Busto
Giovina Caldarola
Ida Maria Catalano
Maria Antonietta Catamo
Giuseppe Ceraudo
Marcello Ciminale
Pasquale Corsi
Ginevra d’Onofrio
Giuseppe Daurelio
Giuseppe De Benedetto
Antonella Di Marzo
Emanuela Elba
Giacomo Eramo
Giulia Finzi
Danilo Gallo
Alessandra Genga
Patrizia Gentile
Lorena C. Giannossa
Caterina Laganara
Rocco Laviano
Katia Luzio
Annarosa Mangone
Tiziana Mastracci
Gioacchino Micocci
Raffaella Palombella
Gabriella Passatelli
Comasia Petronella
Daniela Pinto
Daniela Rossitti
Mariangela Sammarco
Giuseppe Sarcinelli
Maria Siciliano
Tiziana Siciliano
Antonio Tepore
Angela Traini
Anna Maria Tunzi
Adriana Valchera
Inez van der Werf 
Enrica Zambetta


Riconoscere le modalità dell’abbandono dell’antica Siponto - già colonia romana nel II secolo a.C., poi precoce sede vescovile che con alterne vicende attraversa una lunga storia insediativa - e ridare un volto alla città, di cui oggi episodiche tracce materiali, seppure di spiccata rilevanza, ripropongono sostanzialmente lo stesso paesaggio noto agli antichi viaggiatori, è l’intento di questo studio. Avvalendosi dei metodi più aggiornati sul terreno ed in laboratorio, l’indagine archeologica comincia a definire l’impianto di un comparto urbano periferico, prossimo al limite settentrionale di questo importante centro portuale sull’Adriatico che rivive nella memoria dell’odierna cittadina di Manfredonia, sviluppatasi immediatamente più a Nord, senza apparente soluzione di continuità con il luogo delle antiche rovine per la recente formazione dell’interposto villaggio turistico di Siponto.
Mura, case, spazio religioso e funerario, strade con aree esterne di circolazione insieme ai molteplici aspetti della vivace realtà socioeconomica urbana e del vivere quotidiano dei suoi abitanti sono restituiti da un lavoro in progress, parte di un programma integrato tra la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia e l’Università degli Studi di Bari.
Gli esiti delle prime cinque campagne di scavo, condotte nella forma del campo-scuola a partire dal 2000, presentati in questo volume, la cui realizzazione è stata possibile grazie al finanziamento di più Enti, sono altresì fruibili nella mostra permanente allestita nel Museo Nazionale del Castello di Manfredonia, dove in forma inedita passato e presente convivono nei resti materiali e nella sperimentazione scientifico-tecnologica che ne decodifica anche le più labili tracce.
Un volume che introduce il lettore nell’intrigante mondo delle discipline indiziarie, di cui l’archeologia fa parte, e che offre un valido strumento per chi ad essa intenda avvicinarsi.
Dettagli
Formato: cm 24X31
Pagine: 232
Illustrazioni: 353 a colori, 204 in bianco e nero
ISBN: 978-88-8431-403-1
Anno di pubblicazione: 2011

Argomenti:  Archeologia    

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